AirBnb e la trattenuta dell’imposta per le locazioni
A seguito della comunicazione fatta da AirBnb sulla trattenuta dell’imposta di soggiorno per tutte le locazioni turistiche presenti sul territorio italiano (fonte: https://www.airbnb.it/help/article/2287), è necessario fare qualche chiarimento, per spiegare brevemente l’inquadramento normativo, la nuova modalità di registrazione degli ospiti e chiarire alcuni aspetti.
Inquadramento normativo
Come riporta il testo della comunicazione di AirBnb, «alla luce della modifica della legge di bilancio 2024 al decreto legge 50/2017 in vigore dal 1° gennaio 2024, Airbnb ha l’obbligo di riscuotere le tasse di soggiorno per conto degli host che propongono soggiorni a breve termine, ovvero di durata uguale o inferiore ai 30 giorni, denominati “locazioni brevi”». Ciò vuol dire che, secondo il regolamento in vigore, AirBnb svolgerà il ruolo di intermediario per la gestione dell’imposta di soggiorno, trattenendo in fase di registrazione la cifra dell’imposta di soggiorno, e versandola direttamente nelle casse del comune. Questo lavoro sarà svolto esclusivamente per le Locazioni Turistiche: i gestori delle Strutture Ricettive tradizionali (alberghi, B&B, case vacanze, agriturismi, etc.) non vengono coperti da questo regolamento, quindi non sono considerati in questo lavoro di intermediazione di AirBnb, e dovranno versare loro l’imposta al comune, come da procedura.
AVVISO N° 1: all’interno della comunicazione di AirBnb è presente una lista di tipologie di strutture che riceveranno questo servizio da parte della piattaforma americana. Questa lista si discosta da quanto emanato dal decreto legge e dalla modifica di quest’anno, che prevedono questo servizio esclusivamente per le locazioni turistiche (LTN e LTI); quindi, allo stato attuale, non ha nessun valore legale.
AVVISO N° 2: alcuni comuni, convenzionati con AirBnb precedentemente a questa comunicazione (e che quindi usufruiscono di questo servizio di intermediazione di AirBnb), ci avvisano che tale servizio non sta venendo applicato. Comprendiamo il disagio di questa situazione, siamo in continuo contatto con gli uffici comunali di questi comuni, e con i referenti italiani di AirBnb, per venire a capo di questo problema.
Dichiarazione trattenuta AirBnb
Per evitare che il gestore sia costretto a riversare al comune un’imposta che il turista ha già pagato ad AirBnb, è possibile indicare, in fase di registrazione dell’ospite, che questo turista sarà esente dall’applicazione della tassa di soggiorno, e che quindi essa non gli verrà applicata, e non verrà calcolata per la dichiarazione mensile e il versamento finale. Per ciò basta registrare gli ospiti nella pagina di Nuovo arrivo, e cliccare sul campo “Esenzioni“: tra le varie esenzioni previste dal proprio Comune, adesso è possibile spuntare anche la voce “Riversamento a cura di AirBnb“, come nella seguente foto:
A questo punto, cliccando su Salva, l’ospite verrà registrato nella pagina di “Calcolo e invio” come esente dall’imposta, e quindi nella Dichiarazione mensile in “Archivio” non verrà considerato per la cifra finale dell’imposta. Per fare un esempio, nel caso in cui tutti gli ospiti di una determinata locazione turistica arrivino da AirBnb, e quindi vengano registrati come esenti con questa procedura appena spiegata, la Dichiarazione mensile sarà pari a 0€, e il gestore non dovrà riversare nulla al comune.